AFIDI – DESCRIZIONE DEI DANNI
Gli afidi, chiamati comunemente pidocchi delle piante e sicuramente tra i fitofagi più comuni, sono emitteri di diverso colore che pungono le foglie e i germogli suggendone la linfa e causandone la deformazione.
Sono tra i principali vettori di virosi, trasmettendole da pianta a pianta.
Tra gli afidi più comuni, l’afide nero attacca diverse specie, sia ortive (Aphis fabae) sia fruttifere (Toxoptera aurantiae): infesta con fitte colonie nerastre le parti epigee e ipogee delle piante provocando arricciamento e disseccamento delle foglie, ipertrofia nelle radici e riducendo l’intera pianta in uno stato di deperimento generale.
Presenta numerose generazioni l’anno.
Anche l’afide verde provoca danni simili a quelli dell’afide nero, ma attacca solamente le parti epigee della pianta.
SPECIE MINACCIATA
Gli afidi attaccano soprattutto carciofi, carote, leguminose cicorie e radicchi, fagioli, fave, lattuga, pomodori, prezzemolo, ravanelli, zucchine.
DIFESA
La difesa diretta prevede la pulitura o l’asportazione delle parti infestate e trattamenti a base di macerato di ortica o d’assenzio, litotamnio, cenere di legna e solo nei casi più gravi, rotenone e piretro.
Per contrastare gli afidi si possono utilizzare anche predatori naturali come coccinelle, forbicine, ecc.
PREVENZIONE
Gli afidi si combattono preventivamente con pacciamature e concimazioni equilibrate, povere di azoto.
E’ inoltre opportuno evitare l’utilizzo di acqua fredda per annaffiare.