Coltivare Indoor – Produrre tutto l’anno
Coltivare indoor vuol dire riuscire a coltivare le proprie piante tutto l’anno, senza alcuna interruzione.
Grazie a questo metodo, è possibile tenere sotto controllo il ciclo vitale completo della pianta, sia di giorno, sia di notte e in ogni stagione.
Così come espresso dal termine, “indoor” significa dedicarsi alla coltivazione dei vegetali in un ambiente controllato e protetto, al chiuso.
Pertanto, non si tratta di un hobby casalingo come tanti, ma di un’attività curata nei minimi dettagli, volta a ottenere il massimo beneficio per le piante.
Chi si appresta a coltivare indoor, quindi, ha intenzione di portare la propria passione per il giardinaggio a un livello ben più alto, dove nulla è lasciato a caso.
La luce fa la differenza
Generalmente, alcuni coltivatori poco esperti lamentano della scarsa vitalità delle proprie piante, attribuendone la colpa il più delle volte alla scarsa qualità della piantina stessa.
La realtà, tuttavia, è ben altra: la maggior parte dei neofiti, infatti, espone le proprie piante in prossimità di finestre o altri punti non idonei credendo di fornirgli la giusta quantità di luce.
Senza una fonte luminosa artificiale adeguata, tuttavia, presto o tardi la loro vitalità verrà compromessa.
Allo stesso modo, se durante la notte la pianta viene illuminata da una semplice luce ambientale, anche in questo caso ne verrà intaccato lo sviluppo: questo accade poiché non vengono rispettati i criteri adeguati alla sua crescita e fioritura.
Per evitare questi avvenimenti poco piacevoli, si può risolvere il problema ricorrendo a una lampada professionale adatta per coltivare indoor, che è capace di stabilire il giusto equilibrio in tutte le fasi di crescita e sviluppo della pianta, senza sottoporla a stress luminosi che potrebbero essergli fatali.
Riuscire a coltivare indoor, quindi, si traduce in un accurato studio di tutti quei materiali, tecniche e impianti che hanno come obiettivo la massima resa della propria coltivazione.
Come iniziare a coltivare indoor?
Il primo passo per iniziare a coltivare indoor consiste nel decidere se allestire una grow box o una grow room.
La differenza principale fra i due diversi ambienti consiste fondamentalmente nel tipo di spazio che si vuole (o si può) dedicare alla propria attività.
La grow box è una struttura chiusa, disponibile in molte dimensioni differenti, in cui le piante sono coltivate in condizioni climatiche controllate. Si tratta essenzialmente di una vera e propria piccola serra domestica.
Con la grow box, inoltre, è possibile coltivare in idroponica (la pianta cresce a contatto con l’acqua), in aeroponica (la pianta viene sospesa in un ambiente nebulizzato periodicamente da soluzioni nutritive), in terra (classica tecnica di coltivazione a contatto con il suolo) o in cocco (una via di mezzo fra la coltivazione in terra e la coltivazione idroponica che si serve della fibra di cocco come substrato).
La grow room, invece, è una stanza allestita di tutto punto: l’ambiente, quindi, è meno circoscritto rispetto al primo e deve comporsi di maggiori elementi.
A prescindere dal tipo di scelta, che per i principianti dell’indoor (o per problemi inerenti allo spazio) ricade sulla ben più contenuta grow box, gli elementi indispensabili per coltivare indoor sono: kit di trattamento aria (composto di estrattore, filtro odori, tubo flessibile e immissione aria), termo igrometro (strumento di misurazione della temperatura e del tasso di umidità del suolo), timer (per regolare l’accensione e lo spegnimento di diversi dispositivi) e, ovviamente, tutto ciò che concerne l’illuminazione.
A queste componenti, nel caso della grow room, si andrà ad aggiungere un rivestimento per le pareti, attraverso un telo riflettente.
Quale metodo scegliere per coltivare indoor?
Da quanto si deduce, coltivare indoor richiede molti accorgimenti tecnici specifici e la soddisfazione che se ne trae è di poter monitorare costantemente il ciclo biologico della pianta, fornendogli tutte le attenzioni necessarie.
Chi intende accostarsi a questo tipo di attività per la prima volta deve tener presente che la coltivazione in terra è la soluzione meno impegnativa e “tecnica” rispetto alle altre metodologie.
Pertanto, si prenderà in esame proprio questo tipo di coltivazione.
Coltivazione in terra: un ottimo punto di partenza
La coltivazione in terra è indubbiamente la più immediata e possiede diversi vantaggi, tra cui: è di facile reperibilità e i costi sono contenuti.
Saranno sufficienti un terriccio universale sterile di qualità per piante verdi (da utilizzare durante la fase vegetativa) e un terriccio per fiori (da impiegare per la fase di fioritura).
In corrispondenza della fase vegetativa, inoltre, si può ricorrere a un concime a base prevalentemente di azoto e ad uno con prevalenza p-k per il momento della fioritura: ad ogni modo un programma di fertilizzazione completo è indispensabile per un corretto apporto di nutrimenti.
Questo crea un migliore sviluppo della pianta e, senza esagerare, va somministrato fin dall’inizio del ciclo di crescita (circa due settimane dopo la germinazione), non solo se si evidenziano carenze.
In seguito, si potrà decidere di optare per soluzioni più professionali e passare ad altri tipi di coltivazione.