Conoscere l’idroponica
L’idroponica è un sistema di coltivazione che prevede che le piante crescano in assenza di terreno e in un ambiente totalmente monitorato, regolato e completamente privo di possibili malattie fungine o parassitarie.
Questa tecnica comporta il controllo costante delle condizioni di luce, di umidità, di nutrimento e di Ph attraverso specifiche strumentazioni.
La resa di coltivazione in idroponica è decisamente superiore per quantità e qualità rispetto a quella assicurata dalle coltivazioni di tipo tradizionale e, inoltre, è anche molto più rapida.
Coltivazione idroponica: una stanza per iniziare
Per iniziare una coltivazione indoor è possibile utilizzare un semplice sgabuzzino o, volendo essere più professionali, destinare alla coltivazione idroponica un’intera stanza, detta Grow Room.
Ottima anche la scelta, per chi non avesse stanze a disposizione, di utilizzare una Grow Box. Questa è una sorta di serra per interni in grado di garantire le condizioni ideali per favorire la salute e la crescita delle piante.
La Grow Box per idroponica, così come per le altre tecniche utilizzate nella coltivazione indoor, è rivestita internamente da materiale riflettente ed esternamente da una copertura stagna alla luce che evita problemi legati al fotoperiodo.
Il ricambio di aria è affidato a un kit di aspirazione mentre un filtro a carboni attivi è destinato all’eliminazione degli odori.
Scelta delle luci e numero dei vasi
In pratica è una questione di misure: prima di decidere cosa coltivare controlla l’altezza del soffitto, in base alla quale dovrà essere scelta la lampada e l’estensione della base destinata alla coltivazione, in modo da poter decidere quanti vasi impiegare.
Una volta stabiliti questi parametri arriva il momento di scegliere la fonte di illuminazione più idonea. Orientandosi verso le lampade a bassa temperatura, come le lampade a LED o CFL, è possibile avvicinarle molto alla pianta.
Le lampade a scarica come le MH per la crescita vegetativa o le HPS per la fioritura o ancora le HPS AGRO (crescita e fioritura in un’unico bulbo), al contrario, necessitano di una distanza di sicurezza (normalmente indicata in confezione) per evitare che il loro calore danneggi la pianta.
Per valutare la giusta dose di calore metti una mano fra la pianta e lampada. Se il caldo sulla mano è eccessivo lo è anche per la pianta.
Tanti vasi piccoli o pochi grandi?
Purtroppo non esiste una risposta che vada bene per tutti i casi e, volta per volta, è necessario trovare la modalità più adatta.
All’inizio, per esempio, potresti cadere nell’errore di utilizzare tanti vasi piccoli, ritenendo che questa scelta sia in grado di assicurare una resa maggiore e una coltivazione sana e rigogliosa.
In realtà, così facendo, l’eccessivo sviluppo della parte aerea della pianta rende difficoltosa la giusta diffusione della luce, favorendo il diffondersi di muffe e malattie.
Se desideri utilizzare tanti vasi piccoli cerca, comunque, di confinare a poche settimane il periodo vegetativo, in modo da avere migliore una propagazione più omogenea della luce.
Attenzione ai fertilizzanti
Uno degli errori più comuni del neofita della coltivazione in idroponica è quello di esagerare con la dose di fertilizzante, nella speranza di ottenere un accrescimento delle piante più intenso e veloce.
In realtà, in queste circostanze, accade proprio l’opposto: le piante soffrono di questo nutrimento eccessivo che, oltre a rischiare di danneggiare in modo irreparabile la coltivazione indoor, porta anche a raccolti decisamente più scarsi.
Se ti accorgi che le piante sono a rischio di macerazione a causa di un eccesso di fertilizzante, risciacquale il prima possibile utilizzando parecchia acqua a temperatura ambiente.
Fai anche attenzione a seguire in modo scrupoloso le indicazioni presenti sulle confezioni dei fertilizzanti e la loro composizione, in modo da poter fornire alle tue piante soltanto i nutrienti di cui sono carenti, senza rischiare pericolose overdose di quelli già contenuti in abbondanza.
La giusta dose di acqua in Idroponica
Anche per quanto riguarda le innaffiature occorre trovare, come sempre, il giusto equilibrio.
Se le piante in idroponica tendono ad avere foglie cadenti, rivolte verso il basso e arricciate verso l’interno è molto probabile che le radici stiano soffrendo per un’errata impostazione di valori EC e Ph dell’acqua o per l’eccessiva concentrazione di sali e nutrienti, vanno quindi corretti tali valori spesso con un’aggiunta di acqua a Ph regolato fino a ristabilire un equilibio nei parametri della soluzione.
La giusta dose di acqua in Terra
Nel caso della coltivazione in terra, invece, questo capita, con facilità, quando si utilizzano vasi di dimensioni troppo grandi rispetto a quelle della pianta in essi contenuta.
Sempre riferito al caso di una coltivazione indoor in vaso, si può tentare di risolvere il problema e di scongiurare il peggio evitando di innaffiare per qualche giorno, fino a completa asciugatura del terreno, e bucherellandolo in modo da ossigenarlo e riscaldarlo.
Dà buoni risultati anche l’aggiunta di perlite. Se, al contrario, c’è carenza di acqua, i sintomi sono piuttosto simili: le foglie avvizziscono, ingialliscono e cadono.
Cerca di bagnare le piante quando il terreno inizia a seccarsi ma prima che le foglie possano presentare segni di stress.
Verifica sempre anche la distribuzione dell’umidità del terreno che potrebbe essere asciutto in superficie ma troppo bagnato in profondità.
Durante il periodo di germinazione in idroponica tieni ancora più in considerazione quest’ultimo suggerimento.